IA per il mondo dell’automotive
Sam Altman, Ceo di OpenAI, è stato l’ospite d’onore della Italian Tech Week, la tech conference organizzata a Torino da Exor e Vento. Altman ha dialogato con John Elkan, Ceo di Exor. La loro fireside chat si è concentrata su intelligenza artificiale e mondo dell’automotive.
Di Pier Luigi Pisa, La Repubblica
Il risveglio di Sam Altman a Torino, dove è di passaggio per partecipare alla Italian Tech Week organizzata da Exor e Vento, non è stato dei più semplici.
Nella notte Mira Murati, la Chief Technology Officer di OpenAI, e due ricercatori chiave dell’azienda guidata da Altman, hanno comunicato che intendono andarsene. Senza preavviso. Un duro colpo per Altman, che ha già perso per strada alcuni pezzi importanti.
Ilya Sutskever, l’ex chief scientist dell’azienda, tra i principali artefici della tecnologia su cui si basa ChatGpt, ha mollato OpenAI poco tempo fa. E ha fondato una startup chiamata Safe Superintelligence che intende sviluppare una IA sicura e allineata con i valori umani.
Greg Brockman, ex presidente di OpenAI e a lungo braccio destro fidato di Altman, si è preso recentemente un anno sabbatico.
Quando Altman è salito sul palco rotante della Week, all’interno dell’enorme sala Fucine delle OGR stracolma di persone, ha affrontato subito l’argomento. Le prime parole sono state proprio per Mira e per chi lo ha lasciato: Bob McGrew e Barret Zoph.
“Siamo grati a tutti loro” ha detto Altman, augurandosi “una buona transizione” che renda OpenAI “sempre più forte”.
“Si è parlato di una ristrutturazione” ha aggiunto Altman facendo riferimento alle indiscrezioni secondo cui OpenAI – la cui valutazione attuale si aggira intorno a 150 miliardi di dollari – si preparerebbe a diventare completamente una società for-profit.
“Non è assolutamente vero – ha detto Altman – . Ma ci abbiamo pensato. Il nostro consiglio di amministrazione lo ha fatto per quasi un anno, in modo indipendente. Ma in questi casi penso che si tratti solo di persone che sono pronte per nuovi capitoli della loro vita”.
Ad ascoltare Sam Altman, sul palco allestito nelle OGR, c’era il padrone di casa: John Elkann, Ceo di Exor (società proprietaria del Gruppo Gedi a cui appartiene La Repubblica) e presidente di Stellantis e Ferrari.
Ad accomunare i due amministratori delegati, oltre la guida di due importanti aziende in mondi – e mercati – apparentemente distanti, la passione per il Cavallino Rampante.
“Ieri in Ferrari abbiamo visto delle cose incredibili” ha detto Altman, che è un amante delle supercar. “Si vede la passione che ogni persona mette nel suo lavoro e mi ha colpito la precisione con cui viene utilizzata la tecnologia” ha aggiunto il Ceo di OpenAI.
“In Ferrari abbiamo visto come la tecnologia ha consentito di compiere passi in avanti non solo nell’ambito dell’ingegneria ma anche per costruire l’esperienza del domani”ha risposto John Elkann, che ha accompagnato Altman nella visita alla casa di Maranello.
“La tecnologia ci consentirà di cambiare il modo di interagire con le auto, avremo delle auto completamente diverse, domani parleremo con le nostre auto, e io non vedo l’ora” ha aggiunto Elkann trovando un punto di contatto con l’intelligenza artificiale che sviluppa OpenAI, capace di comprendere il linguaggio naturale e di esprimersi come una persona in carne e ossa.
L’IA capace di parlare come un essere umano è stata a lungo al centro della conversazione tra i due imprenditori, osservati da una platea impressionante: migliaia di persone hanno affrontato una fila lunghissima per assistere di persona alla “fireside chat”.
Elkann ha detto di aver provato per due settimane, negli Stati Uniti, la nuova “modalità voce” di ChatGpt, in grado di rispondere in tempi più “umani” all’utente, con una voce virtuale che può essere interrotta, che può ridere e sospirare, che può sussurrare e persino cantare, se le viene chiesto di farlo. “Mi auguro che arrivi anche in Europa” ha aggiunto Elkann.
E invece questa nuova funzione, rilasciata da OpenAI proprio nella notte in cui Altman ha dormito a Torino, non si può ancora utilizzare in Europa. E neanche nel Regno Unito.
“Stiamo lavorando il più duramente possibile per portarlo rapidamente in Europa – ha detto Altman -. Ovviamente ci sono ulteriori questioni normative che dobbiamo affrontare, ma sono ottimista sul fatto che ci arriveremo, e penso che a tutti voi piacerà molto”.
“Ci sono molti altri prodotti che abbiamo lanciato – ha aggiunto Altman – e un altro che vorrei menzionare è o1, il nostro nuovo modello uscito un paio di settimane fa, che si concentra sulla capacità di ragionamento. È stato divertente vedere come lo usano le persone”.
Poi Altman è tornato sul fascino dell’IA che sa parlare: “Per me la nuova modalità voce ha la stessa magia che aveva inizialmente ChatGpt. C’è qualcosa di speciale nel parlare con un computer in modo così naturale”.
“I due trend che mi entusiasmano di più per il prossimo decennio, o paio di decenni, sono l’intelligenza artificiale e l’energia” ha detto Altman durante la conversazione con Elkann, mettendo insieme due cose che non vanno molto d’accordo tra loro.
Sappiamo, infatti, che uno dei problemi relativi all’addestramento e allo sviluppo dell’intelligenza artificiale è proprio il suo impatto ambientale: serve molta energia per raffreddare i data center delle big tech.
Ma Altman è convinto che in futuro avremo energia “in abbondanza e a basso costo” e che “la prosperità che otterremo da queste due cose, queste due cose che si stanno sbloccando, spero, più o meno nello stesso momento, è davvero notevole”.
“La crescita che possiamo avere nel mondo, l’aumento della qualità della vita che possiamo avere nel mondo, una migliore sostenibilità, una migliore istruzione, una migliore assistenza sanitaria. Tutto può essere migliore”.
Un futuro del genere, secondo Altman, deve essere necessariamente sostenibile: “Non mi entusiasma l’idea di un mondo in cui tutti stanno seduti a casa con l’aria condizionata spenta, con gli occhiali per la realtà virtuale addosso. Sarebbe molto deprimente. Quindi voglio che il mondo migliori drasticamente per tutti. Voglio scoprire come possiamo continuare a farlo”.
“Penso che la decrescita, o qualunque altro nome si dia a quell’ideologia, sia una delle cose più stupide e pericolose che abbiamo avuto da molto tempo – ha aggiunto Altman -. Quello che invece dovremmo avere è una crescita massiccia, ma sostenibile, e la tecnologia è l’unico modo per arrivarci. Quindi, se possiamo ottenere energia abbondante a basso costo, se possiamo rendere l’IA disponibile a tutti a un livello di qualità super elevato, allora le cose miglioreranno davvero”.
“A che punto siamo, secondo te, con le tecnologie di fissione e fusione nucleare di nuova generazione?” ha chiesto Elkann ad Altman.
“Penso che nei prossimi due anni vedremo dimostrazioni incredibilmente promettenti di fissione e fusione di prossima generazione- ha risposto l’amministratore delegato di OpenAI – E ci vorrà un po’ di tempo per superare il processo normativo, eliminare i bug dai sistemi e, soprattutto, renderli molto economici. Ma credo che questa tecnologia sia una grande parte del nostro futuro”.
“Quindi entro il 2050?” lo ha incalzato Elkann.
“Entro il 2050 spero che non bruceremo più molto carbonio nel mondo” ha risposto Altman, che ha investito 375 milioni di dollari in Helion Energy, una società che insegue la fusione nucleare.
A quel punto i due si sono stretti, simbolicamente, la mano. Come a voler prendere un impegno.
Ma non sarà così facile mantenere questa “promessa”.
E Altman per spiegarlo ha preso come esempio la sua creatura più famosa: ChatGpt.
“Open AI ha impiegato quattro anni e mezzo prima di lanciare il suo primo prodotto – ha detto l’imprenditore -. Non so se qualcuno di voi ricorda GPT-3. Se lo ricordate, mi dispiace e mi scuso. Non era così buono. E poi ci è voluto più tempo per far uscire GPT 3.5 e poi lanciare ChatGpt e poi GPT-4. E l’anteprima di o1 è ancora profondamente imperfetta. Tra un paio d’anni, quando guarderemo indietro a o1 che ora ci sembra buono, lo troveremo imbarazzante. Questi progressi richiedono molto tempo”.
“Le startup complesse richiedono del tempo – ha aggiunto Altman -. Una startup nel settore dell’energia nucleare richiede un decennio. Ma penso che sia davvero importante avere la convinzione e la dedizione per dire: sì, sarà difficile. Ma inseguire questi sblocchi davvero grandi che sono ad alto rischio, alta ricompensa e che richiedono molto tempo e una sorta di energia personale intensiva, penso che sia una parte fondamentale del processo attraverso cui si migliora il mondo”.
“Penso che investire nel progresso tecnologico, anche se non porta a un successo rapido, sia una parte importante della riuscita di un progetto”.